Rinforzare il legame tra vino e territorio. Questo è l’obiettivo di V.I.T.I, da raggiungere attraverso la promozione del vino biologico, prodotto con il metodo naturale che fa da volano all’Irpinia, terra con un grande patrimonio enogastronomico e paesaggistico. In un bicchiere di vino c’è tutta l’Irpinia, così come ha sottolineato Claudio Panetta, proprietario della cantina “Il Cancelliere” di Montemarano: “L’Irpinia non è solo vino, ma è tanto altro, prodotti di eccellenza, paesaggi unici. Gli importatori che ci vengono a trovare restano sempre positivamente colpiti dalla nostra terra. Ecco perché è fondamentale, promuoverla all’estero, ma anche al nord Italia, dove Avellino non riveste ancora l’importanza che merita. Quando si parla di Avellino, si dovrebbe pensare subito al Fiano, al Greco, al Taurasi. Stiamo lavorando in questa direzione”.
Dopo il Covid, con la ripresa della ristorazione e degli eventi, anche il mondo del vino sta vivendo un importante rilancio…
“Una ripresa che si è sentita più a livello nazionale che a livello internazionale. All’estero, almeno per quanto riguarda le nostre cantine, non abbiamo avvertito questo rallentamento, probabilmente perché il mercato degli importatori si focalizza soprattutto sui privati e non solo su enoteche, winebar, ristoranti. In Italia, invece, il mercato di riferimento è proprio quello che riguarda i locali e gli eventi, dove protagonista principale è il vino. La scorsa settimana abbiamo organizzato una serata presso il Jigger Cocktail Bar di Avellino con il gruppo “Fermento”. Uno dei tanti eventi di promozione del vino, del territorio, dove si racconta un po’ qual è l’obiettivo del progetto V.i.t.i., la nostra collaborazione, il nostro modo di produrre il vino”.
Qual è la filosofia produttiva di V.I.T.I. ?
“Produciamo il vino in maniera biologica, come si faceva una volta. In un bicchiere di vino c’è tutta l’Irpinia. Vogliamo promuovere il nostro territorio non solo all’estero, ma anche nel nord dell’Italia. Purtroppo, ancora oggi, non tutti conoscono Avellino e associano alla Campania solo la città di Napoli. Se si dà una connotazione geografica, diventa anche più semplice raccontare un vino. Come quando si dice Langhe e si associa subito il Barolo, Barbareschi, il Nebbiolo o Toscana per il Brunello ecc., per l’Irpinia si dovrebbe subito associare il Taurasi, il Greco e il Fiano, questo è il nostro obiettivo. Sicuramente, rispetto al passato, ci sono più aziende vinicole che producono vino di qualità e quindi, di conseguenza, lavorano anche sul marketing territoriale”.
Il patrimonio enogastronomico irpino è enorme e apprezzato anche fuori dai confini regionali…
“Assolutamente, l’Irpinia offre non solo vini di qualità, ma anche prodotti come nocciole, castagne, formaggi, salumi, è una terra ricca di tutto. Un territorio che offre tantissimo, anche dal punto di vista paesaggistico. Quando ci vengono a trovare gli importatori dall’estero, rimangono colpiti dal tutto il verde, la biodiversità che noi abbiamo, rispetto ad altri territori dove hanno solo vigna e nient’altro”.
Eventi prossimi a cui V.I.T.I. prenderà parte?
“A febbraio parteciperemo a Milano alla prima edizione della rassegna “Vi.Na.Ri”, dedicata al vino naturale. A idearla e organizzarla sono le associazioni “VinNatur” e “Vi.Te vignaioli e territori”, per la prima volta unite per dar vita ad una manifestazione rivolta esclusivamente al mondo del vino naturale e in cui tutte le aziende aderenti rispettano gli stessi requisiti qualitativi e di produzione. La rassegna avrà per protagonisti più di 150 produttori e addetti del settore italiani ed esteri . É la prima edizione e potrebbe essere un trampolino di lancio per tutti noi. Inoltre, sempre a febbraio prenderemo parte a una fiera itinerante di sette giorni in Giappone. Tra marzo e aprile, invece, appuntamento con altri eventi di rilievo internazionale, come Vinitaly”.